La TARI è dovuta per il possesso, l’occupazione o la detenzione di locali ed aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.
Le categorie tariffarie, sono articolate per fasce di «utenze domestiche» e «utenze non domestiche».
Le tariffe sono composte da una quota fissa determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, e da una quota variabile rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio.
Modalità di calcolo
Utenze domesticheparte fissa: si calcola prendendo a riferimento l’importo dovuto da ogni singola utenza, ponderato sulla base di un coefficiente di adattamento relativo al numero degli occupanti (Ka(n)) ed alla superficie dei locali occupati o condotti;
parte variabile: determinata in relazione alla quantità di rifiuti differenziati e indifferenziati prodotta da ciascuna utenza, definita applicando un coefficiente di adattamento (Kb(n)) in funzione del numero di occupanti di ogni utenza.
Utenze non domesticheparte fissa: si calcola, potendosi assumere come termine di riferimento l’importo dovuto da ogni singola utenza, ponderato sulla base di un coefficiente relativo alla potenziale produzione di rifiuti connessa alla tipologia di attività (Kc(ap)), per unità di superficie assoggettabile a tariffa;
parte variabile: determinata in relazione alla quantità di rifiuti differenziati e indifferenziati prodotta da ciascuna utenza, definita applicando un coefficiente di adattamento (Kd(ap)).
La parte variabile può essere assoggettata ad eventuali riduzioni previste dal Regolamento comunale per l’applicazione del Tributo sui Rifiuti (TARI) agli artt. 18, 19, 20, 21 e 21bis.